“Pretty Woman”: la recensione di Denny Lanza per Musical Times

Ricominciare a scrivere di teatro musicale e recensire spettacoli è già un’emozione straordinaria. Ho addirittura pensato di scrivere semplicemente: “Bravi, Bravi tutti!” in preda all’entusiasmo di essere tornato a teatro, ma sarebbe stato, a mio avviso, una sottolineatura al fatto che il ritorno alla completa normalità è ancora lontano. E allora, visto che siamo ripartiti e siamo tutti felici di questo, ripartiamo a 360 gradi con recensioni, chiacchiere, confronti degni della nostra amata consuetudine.

Venerdì 1 ottobre 2021 ero seduto nella platea del Teatro Nazionale di Milano per guardare “Pretty Woman – il Musical”, per la regia di Carline Brouwer e regia associata Chiara Noschese. L’ho guardato con attenzione, lo giuro e mi sono sforzato tantissimo di non farmi condizionare dalle grandi aspettative che tutti abbiamo riposto nel primo grande spettacolo della nuova stagione né dai flop esteri che questo spettacolo ha inequivocabilmente richiamato verso sé.

Inoltre ho provato a non rinchiudermi nel confronto diretto con l’amatissimo film del 1991 dove il ricordo di Julia Roberts e Richard Gere era prorompente nella mia mente.

La trama:

Vivian Ward è una giovane prostituta che, con l’amica Kit, fatica a pagare l’affitto di casa ogni mese. Nonostante ciò la loro regola è chiara e decisa: i clienti li scelgono loro, le tariffe anche. Le due ragazze hanno il fiuto della trattativa e conoscono la psicologia umana molto più di quanto la società non possa immaginare. Una sera Vivian incontra per caso un ricco uomo d’affari, Edward Lewis. Questo rivela subito la sua solitudine: non sembra infatti interessato al puro sesso, ma anzitutto alla compagnia della ragazza, tanto che quello che doveva essere l’ingaggio di una sola notte si prolunga fino a una settimana. Vivian, accompagnandolo nelle cene d’affari, a teatro e in ogni situazione quotidiana, si accorge che tra lei e Edward è scoccato qualcosa. La certezza l’avrà quando l’uomo rinuncerà all’affare più grande che tramava da tempo pur di realizzare il suo sogno d’amore con Vivian, andando oltre ogni differenza sociale.

La recensione:

Lo spettacolo parte con un il numero “Welcome to Hollywood” che mette subito in risalto un ensemble straordinario e produce un grande entusiasmo e alza immediatamente l’asticella delle aspettative. Ero carichissimo, con i pugni stretti dall’emozione mi sono detto: ”Cavolo, iniziamo alla grande!”. Peccato che i pugni stretti si sono aperti inesorabilmente dalla seconda scena in poi, fino a trasformarsi in braccia a spenzoloni sulla poltroncina con tanto di mento basso e occhi all’insù.

Pretty Woman – il Musical” ha un cast eccellente, l’adattamento testi è buono e le coreografie sono pazzesche. Ma non basta.

Il testo non funziona, fatica a decollare e non coinvolge perché i ritmi recitativi non sono efficaci. Colpa della regia? Può essere. Sicuramente si sarebbe potuto puntare su dei ritmi più scorrevoli e si sarebbe potuto lavorare meglio sulla comicità di Vivian per non rimpiangere la simpatia delle battute della Roberts. Nessuna colpa per Beatrice Baldaccini (Vivian) che fa del suo meglio. Il dito va puntato verso il testo. Anche i momenti più romantici ed intensi sono mal strutturati: poca dinamicità e poca poesia per una storia che dovrebbe far emozionare il più gelido degli spettatori. Bravi Beatrice Baldaccini e Thomas Santu (Edward) imprigionati in dialoghi poco coinvolgenti. Il ritmo viene danneggiato anche dai cambi scena troppo lunghi e lenti.

Il secondo atto migliora leggermente e lascia spazio ad una scena meravigliosa che sembra addirittura appartenere ad un’altra regia: il momento in cui i due protagonisti sono a Teatro per vedere l’opera. Quello è il climax emozionale dello spettacolo: ben costruito, regala la magia che ci si aspetta, complici i costumi azzeccatissimi, le voci straordinarie di Claudio Ferretti (Alfredo) e Federica Basso (Violetta). Sul resto del cast parlerò nella sezione successiva “I semafori”.

Le scenografie sono carine, intelligenti e ben utilizzate.

La delusione finale arriva quando la storica canzone “Pretty Woman” (che tutti si aspettano) viene rilegata solo ai saluti e sembra quasi un contentino che lascia ancor di più con l’amaro in bocca.

“Pretty Woman” è un musical da vedere, svestiti da ogni aspettativa e consapevoli di andare a vedere uno spettacolo con un potenziale non del tutto espresso.

I semafori:

REGIA:

Poco efficace. Non coinvolgente. Poco dinamica. Semaforo Rosso.

Voto: 5

COREOGRAFIE:

Molto belle! Finalmente un po’ di tecnica e non solo movimento! Finalmente la danza viene usata come strumento aggiuntivo per snocciolare la storia e non solo come accessorio. Semaforo Verde per la coreografa Denise Holland Bethke!

Voto: 8

MUSICHE E TESTI:

Non ci si può aspettare up tempo esplosive in Pretty Woman, ovviamente. Però decine di ballad una dopo l’altra sono un po’ too much. I testi invece funzionano. Tutto sommato un buon lavoro! Semaforo Verde!

Voto: 7

Beatrice Baldaccini (Vivian):

Fisicamente perfetta per il ruolo, la Baldaccini fa il suo buon lavoro ma recitativamente può fare di più. Il testo non è di aiuto ma in alcuni momenti è un po’ sottotono. La voce incantevole però la salva. Promossa! Semaforo Verde

Voto: 7

Thomas Santu (Edward):

Funziona! E’ credibile ed efficace. Bel timbro e buone capacità attoriali. La sensazione è che alcuni brani siano un po’ alti per lui ma fa comunque la sua degna figura. Secondo atto un po’ sottotono. Sei già stanco? Dimmi di no, hai appena cominciato. Semaforo Verde

Voto: 7,5

Cristian Ruiz (Mr Thompson, Mr Hollister e Happy Man):

Una garanzia! Fantastico! Voce pazzesca e azzeccatissimi i lavori sui personaggi. Nulla da dire! Semaforo Verde acceso!

Voto: 9

Martina Ciabatti Mennell (Kit):

PAZZESCA!! La sua voce potente chiusa in una fisicità minuta fa quasi impressione. Travolgente attorialmente, riesce a tirar su lo spettacolo in diversi punti. Lei e Ruiz i migliori in assoluto! Semaforo Verde Brillante

Voto: 9

Gabriele Foschi (Philip Stuckey):

Credibile. Buon lavoro! Semaforo Verde

Voto: 7,5

Lorenzo Tognocchi (David Morse):

Ruolo perfetto per Tognocchi. Buonissime capacità attoriali e buona spalla per i colleghi! In continua crescita la carriera di questo talentuoso performer! Semaforo Verde

Voto: 8

Ensemble:

Straordinario! Composto da performer pieni di talento e che fanno veramente da traino ad uno spettacolo che in alcuni punti potrebbe arenarsi. Un + sul registro a Claudio Ferretti,Federica Basso, Pietro Mattarelli che interpreta un simpaticissimo Giulio. Semaforo Verde Speranza!

Voto: 9

Cast completo:

BEATRICE BALDACCINI: Vivian Ward

THOMAS SANTU: Edward Lewis

CRISTIAN RUIZ: Happy Man / Mr. Thompson / Mr. Hollister

MARTINA CIABATTI MENNELL: Kit De Luca

GABRIELE FOSCHI: Philip Stuckey

LORENZO TOGNOCCHI: Ensemble – David Morse

FEDERICA BASSO: Ensemble – Violetta

CLAUDIO FERRETTI: Ensemble / Alfredo

MARTINA CENERE: Ensemble / Susan

PIETRO MATTARELLI: Ensemble / Giulio

GEA ANDREOTTI: Ensemble / Scarlett

ANDREA VERZICCO: Ensemble

FEDERICA LAGANA’: Ensemble

GIORGIO CAMANDONA: Ensemble

MARTINA PERUZZI: Ensemble

NICOLA TRAZZI: Ensemble

CAMILLA ESPOSITO: Ensemble

GIOVANNI GALA: Ensemble

VERONICA BARCHIELLI: Ensemble

MICHELE ANASTASI: Ensemble

ARIANNA BERTELLI: Swing on stage

GIULIO BENVENUTI: Swing on stage / Dance Captain

Pretty Woman – il Musical sarà in scena fino all'8 gennaio 2021 al Teatro Nazionale Che Banca! di Milano. Se andate a vederlo, ditemi cosa ne pensate!

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