Oggi il Consiglio Reale non ti offre un semplice consiglio.
Oggi ti invita a camminare all’indietro nel tempo, con passo lento e cuore aperto.
C’è un’opera che ha saputo sfidare le regole del racconto, della musica, del teatro stesso.
Un’opera che all’inizio fu rifiutata, ma che il tempo ha saputo riscattare.
Perché nel Regno del Musical, non tutto ciò che nasce come trionfo sopravvive, e non tutto ciò che cade resta dimenticato.
Oggi, ti invitiamo a guardare la vita dei sogni spezzati, ma partendo dal loro inizio.
A teatro, come nella vita, a volte solo tornando indietro capiamo davvero perché siamo arrivati fin qui.

Poche opere hanno attraversato un viaggio tanto tortuoso e affascinante quanto Merrily We Roll Along. Nato dalla mente geniale di Stephen Sondheim e dal libretto di George Furth, questo musical del 1981 si distingue per la sua narrazione inversa: la storia inizia nel 1976 e si dipana a ritroso fino al 1957, esplorando la disintegrazione di un’amicizia tra tre artisti—Franklin Shepard, Charley Kringas e Mary Flynn—e il prezzo del successo.
Il protagonista, Franklin Shepard, è un compositore di talento che abbandona la musica per diventare un produttore cinematografico di successo, sacrificando amicizie e integrità lungo il cammino. Charley, il suo paroliere e amico di lunga data, rappresenta la coscienza artistica, mentre Mary, scrittrice e critica teatrale, osserva con dolore la trasformazione dei suoi amici. La struttura narrativa inversa permette al pubblico di comprendere come le scelte e le ambizioni abbiano eroso legami un tempo indissolubili.
La partitura di Sondheim è un capolavoro di coerenza tematica e musicale. Brani come “Not a Day Goes By” e “Good Thing Going” vengono presentati in contesti diversi, assumendo significati opposti man mano che la storia si svolge al contrario. Questo uso innovativo della musica riflette la complessità emotiva dei personaggi e sottolinea la malinconia del tempo che passa.

Nonostante il suo debutto a Broadway sia stato un insuccesso, con sole 16 repliche, Merrily We Roll Along ha conosciuto una rinascita negli anni successivi. Produzioni rivisitate, come quella del 2000 a Londra che ha vinto il Laurence Olivier Award, e il recente revival del 2023 a Broadway con Jonathan Groff, Daniel Radcliffe e Lindsay Mendez, hanno riportato l’opera alla ribalta, dimostrando la sua rilevanza e profondità .
Il Regno invita oggi tutti gli amanti del teatro a riscoprire Merrily We Roll Along. Non solo per la sua struttura narrativa unica, ma per la sua capacità di toccare corde profonde dell’animo umano, esplorando temi di amicizia, ambizione e rimpianto. Un’opera che, come poche, ci ricorda quanto sia prezioso il tempo e quanto siano fragili i legami se non coltivati con cura.
Nel Regno del Musical, chi sa guardare indietro con occhi nuovi trova nel passato la chiave per comprendere il presente.

E così, tornando indietro scena dopo scena, canzone dopo canzone, scopriamo che non sono le grandi scelte a definire un’esistenza.
Sono i piccoli slittamenti, le amicizie non coltivate, le parole non dette.
Merrily We Roll Along non è solo un musical. È una lente ribaltata sul tempo.
Un avvertimento dolceamaro per chi vive di passioni, ambizioni e sogni.
Il Regno ti ricorda oggi che il palcoscenico è anche specchio.
E guardarsi dentro, a volte, significa solo voltarsi indietro.
Il Regno onora chi ha il coraggio di tornare indietro, per capire come custodire ciò che conta davvero.