Questo 2020 che si è appena concluso non è stato semplice, ma un anno che ci ha tolto tanto.
A tutti, senza distinzione, razza o ceto sociale. È entrato a gamba tesa nelle nostre vite, facendosi subito riconoscere: furbo, burlone e per certi versi, anche meschino.
A tutti è stato portato via un pezzo di vita fondamentale: la libertà. Quel diritto, per cui i nostri antenati hanno lottato incessantemente con guerre e rivolte e per la quale ancora oggi siamo qua a ringraziarli.
Siamo uccelli chiusi in gabbia, mentre desideriamo solo di esplorare il cielo.
Tanti sono i medici e gli infermieri che non hanno avuto un attimo di tregua tra un’ondata e l’altra, tanti sono gli angeli che hanno fatto della loro vocazione la loro unica ragione di vita e a loro, nonostante il grande numero di perdite subito, va il ringraziamento più grande.
Anche il nostro lavoro, è stato minacciato. I teatri sono chiusi da quasi un anno e questo è folle, se pensiamo a quante attività sono regolarmente aperte e di norma molto più frequentate.
Ma non siamo qui per fare polemica. Vogliamo solo salutare questo anno appena trascorso velocemente per far spazio ad un 2021 di ripresa e si spera, di riacquisizione della nostra sacrosanta libertà.
Ripensando a questo 2020 e all’impatto avuto sulle nostre esistenze, rendiamoci conto che tanto ci ha tolto, ma ci ha anche offerto delle possibilità che forse, in un anno normale, non avremmo avuto. Paradossalmente, per certi versi, dobbiamo pure essergli grati!
Grazie a questo anno siamo lavorativamente evoluti: il fatto di non poter fare le cose come prima ci ha portato a trovare altre soluzioni per poter continuare a farlo. Ci siamo reinventati e ci ha insegnato a guardare quel bicchiere mezzo pieno;
Ci ha insegnato a stare con gli altri e a dare il giusto valore alle persone: “stare distanti oggi per essere più vicini domani” è stato il mood di tutto il lockdown, ma siamo stati in grado di abbattere barriere che con la vita di sempre, sarebbero rimaste li, invisibili, continuando a dividerci;
Ci ha insegnato probabilmente a convivere, ad adattarci, a vivere i momenti di frustrazione come una benedizione per poter avere il tempo materiale di fare altro come studiare, aggiornarsi o semplicemente dedicare attimi a noi stessi, ad affrontare limiti e superarli;
Ci ha insegnato a riflettere su cosa sia veramente importante per noi.
Che dire, siamo ancora in una situazione che non sappiamo quale piega prenderà. Non sappiamo chi ne uscirà vincitore o sconfitto.
Cerchiamo di essere grati alla vita, in fondo, noi siamo ancora qua per viverla!
La redazione di Musical Times augura a tutti un buon inizio anno.
Addio 2020
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