Siamo cresciuti tutti quanti, chi più chi meno, a pane e Disney. Specialmente le ragazze. Sono diventate grandi con il mito che gentilezza e ciglia lunghe possono far cadere ai loro piedi qualsiasi tipo di tonto principe.. e invece, ci risiamo! La realtà è un’altra!
Sappiamo bene come spesso i remake cinematografici tratti da storie che già si conoscono bene, non siano sempre una buona idea, anzi, addirittura, inciampiamo in critiche belle toste e in malumori non indifferenti.
Ma stavolta abbiamo voluto provarci! Provare a vedere Cenerentola in chiave moderna.
Ma non è che si siano impegnati molto, purtroppo!
Altre storie note hanno avuto il privilegio (o no!) di essere raccontate attraverso un film cantato e ovviamente, la presenza di due cantanti dalle voci meravigliose all’interno del cast, è indizio da non sottovalutare: Camila Cabello, alla sua prima apparizione cinematografica, se la cava e si distingue anche come ballerina; stessa cosa ma con qualche bacio in più sulla guancia per Idina Menzel (Rent, Come d’Incanto, Wicked, Frozen ecc.), che si fa sempre riconoscere per la sua voce pazzesca e la sua incredibile versatilità. Ma certamente, la storia non può reggere solo ed esclusivamente grazie a due belle voci.
La Cenerentola di questo film è una ragazza indipendente che sogna di fare la stilista e di vendere i suoi abiti. Si parla quindi di una donna che desidera la propria emancipazione e che non sopporta l’idea di sottostare ad un uomo per tutta la vita. E questo ci può anche stare, ma sembra un po’ come voler spingere su questo tema per far si che risulti un film positivo, quando di tale ha proprio poco.
La cosa invece che più ha esaltato gli animi e non si fatica a credere il perché, è la fata madrina. Un Billy Porter meraviglioso, con una voce da trenta e lode con bacio accademico e con un abito che Cenerentola stilista, scansati proprio. Diciamocelo, più che seguire la storia, tutti aspettavamo la sua apparizione come una regina sul Red Carpet. E a quel punto, con quel vestito e quella voce, chi se ne frega più di Cenerentola?
Ovviamente quando si parla così tanto di un remake, anche a livello tecnico, ci si aspetta qualcosina in più.. e insomma, i topolini forse risultavano un po’ finti? Boh.
I complimenti invece vanno sicuramente agli abiti e alle acconciature, che si vede sono state curate perfettamente in ogni dettaglio, anche se l’abito del ballo di Cenerentola, non era proprio un granché.
Non è che fosse in atto una sorta di sabotaggio per la Cabello?
Infine, le musiche sono forse la vera colonna portante del film: le cover scelte lo rendono fresco e un Jukebox Musical diverso dagli altri che ci sono in giro.
Tirando un po’ le somme, il film è senza infamia e senza lode. Può essere un ottimo rimedio contro la noia nei freddi pomeriggi o nelle serate piovose, ma niente di più. Un bacio anche al re e alla regina che ci hanno regalato parentesi divertenti, senza le quali, probabilmente, alcune scene sarebbero state decisamente morte. Principe, bocciato.
Una base sufficiente, ma che rielaborata potrebbe essere decisamente più promettente.