Il Consiglio Reale: AUDRA MCDONALD in Porgy and Bess

Ci sono giorni in cui il Consiglio Reale non parla di tecnica, non parla di allenamento, né di audizioni o di palcoscenici da conquistare.

Ci sono giorni in cui il Regno si ferma ad ascoltare.

Ascoltare una voce che racconta senza sforzo, una voce che vibra come seta nel silenzio.

Oggi il Consiglio Reale ti accompagna davanti a una delle interpretazioni più profonde e autentiche mai salite sul trono dei Tony Awards.

Perché c’è arte che non si può spiegare, ma solo vivere.

Ci sono performance che restano nel cuore, e poi ci sono performance che ti insegnano cosa significa davvero essere un’interprete. Non solo cantare. Non solo recitare. Ma trasmettere con ogni respiro, con ogni sguardo, con ogni pausa.
La performance di Audra McDonald ai Tony Awards del 2012, in occasione del revival di Porgy and Bess, è una di quelle che non si dimenticano.

In quel momento, sul palco del Beacon Theatre, non c’è solo una grande voce.
C’è una donna che racconta un mondo intero con una canzone.
La sua “Summertime” è dolce, malinconica, ipnotica. La voce calda e rotonda, il fraseggio controllatissimo, l’emissione sempre morbida anche nelle note più alte, rendono questo brano un affresco emotivo, dipinto con pennellate di tecnica sopraffina e anima vera.

La scelta interpretativa è precisa: Audra non canta per stupire, canta per accogliere. Ogni nota è trattenuta quanto basta per restare sospesa nell’aria, ogni parola ha il peso di un pensiero. Il risultato è magnetico. In una scena piena di luci e suoni, la sua voce resta il centro gravitazionale. Non c’è ostentazione. Solo una presenza totale.

Per apprezzare davvero questa performance, bisogna anche comprendere la potenza dello spettacolo da cui proviene: Porgy and Bess.
Scritto da George Gershwin (musica), DuBose Heyward (libretto e romanzo originale) e Ira Gershwin (testi), debuttò nel 1935 e racconta la storia struggente e umanissima di una comunità afroamericana nella Carolina del Sud, negli anni ’20.

È un’opera lirica americana, dove convivono jazz, spirituals, blues, parlato e canto operistico. Una narrazione densa, drammatica, fatta di povertà, amore, dipendenza, fede, emarginazione e sopravvivenza.
Il personaggio di Bess, interpretato da Audra McDonald nel revival del 2012, è una donna ferita, divisa tra il desiderio di riscatto e le catene del suo passato.

E “Summertime”, che apre lo spettacolo, è una ninna nanna piena di speranza e malinconia: un canto alla bellezza della vita, mentre tutto intorno sembra gridare il contrario.

È con questa consapevolezza che bisogna rivedere quella performance.
Perché dietro ogni nota di Audra c’è una donna che ha conosciuto il dolore, ma che per un istante si aggrappa alla dolcezza.
Ecco il potere di questa esecuzione: non è solo tecnica vocale. È memoria, corpo, dramma, cuore.

Il Consiglio Reale invita oggi tutti i performer, gli allievi, gli insegnanti, e gli amanti del musical a guardare e studiare questa performance con occhi nuovi. Non per copiarla. Ma per chiedersi:

“Cosa succede quando il mio canto non vuole impressionare, ma raccontare?”

In un mondo in cui spesso si corre per essere visti, Audra McDonald ci ricorda la potenza di chi sa solo farsi ascoltare.

Non servono luci stroboscopiche, acuti infiniti, virtuosismi senza anima.

Serve una voce vera, e un’anima che abbia qualcosa da dire.

Perché nel Regno del Musical, chi sa raccontare anche solo con un respiro… ha già conquistato il silenzio della sala.

GUARDA LA PERFORMANCE AI TONY AWARDS DEL 2012

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